Descrizione e commento generale
Il Rapporto di Sostenibilità 2023 di CONOU (Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati) offre una panoramica trasparente e rigorosa dell'impegno del Consorzio nell'economia circolare e nella tutela ambientale. Attivo da oltre 40 anni, CONOU rappresenta un modello europeo di eccellenza nella rigenerazione degli oli minerali usati, classificati come rifiuti pericolosi.
Nel 2023, il Consorzio ha raccolto circa 183.000 tonnellate di olio usato, con una percentuale di rigenerazione del 98%, coinvolgendo oltre 1.800 addetti e una rete nazionale capillare. La sostenibilità viene declinata in ambito ambientale (riduzione emissioni CO₂, risparmio risorse idriche ed energetiche), economico (efficienza della filiera, minimo storico del contributo ambientale a 70 €/t) e sociale (qualità del lavoro, trasparenza, legalità).
Inquadramento negli Obblighi Normativi
Il Rapporto di Sostenibilità 2023 è redatto secondo i GRI Standards 2021 con approccio “in accordance”, su base annuale e con GRI Content Index a supporto della tracciabilità; il documento è volontario e non è approvato dal CdA (GRI 2-14). È sottoposto a limited assurance da parte di PwC secondo ISAE 3000 (Revised), con esclusione delle sezioni relative agli studi LCA.
Per la dimensione ambientale il Consorzio applica il Life Cycle Assessment in conformità alle UNI EN ISO 14040/14044, adottando il metodo EF 3.1 e il database ecoinvent 3.9.1; lo strumento utilizzato è OpenLCA 2.1.0 e il perimetro include i principali attori di filiera.
Il quadro regolatorio di riferimento richiama la CSRD e gli ESRS come standard di futura adozione, oltre al Regolamento (UE) 2020/852 sulla Tassonomia, per la quale è stata condotta un’analisi preliminare di ammissibilità; l’operatività del Consorzio resta inquadrata nella normativa nazionale di settore, dal D.P.R. 691/1982 al D.Lgs 152/2006.
Analisi di Materialità
METODOLOGIA
L’analisi è stata aggiornata secondo i GRI Standards 2021 (GRI 3), con un percorso in tre fasi:
- studio del contesto esterno (trend, standard di rendicontazione, benchmark, rassegna media);
- coinvolgimento del management in un workshop del 20 dicembre 2023 per la prioritizzazione;
- valutazione della significatività degli impatti sulla base della gravità (scala, ambito, irrimediabilità) e, per gli impatti potenziali, della combinazione gravità-probabilità.
Il processo ha individuato 25 impatti complessivi, di cui 23 rilevanti (significativi o moderati) e 2 non rilevanti, successivamente aggregati in temi materiali. L’impostazione è “impatto-centrica” (impact materiality ai sensi GRI 3) e prevede, per i temi connessi alla filiera, un perimetro esteso a Concessionari e Rigeneratori per rappresentare gli impatti lungo la catena del valore.
RISULTATI
Dalla valutazione sono emersi 12 temi materiali oggetto di rendicontazione nel 2023. Il Rapporto evidenzia come “Qualità e sicurezza del rifiuto” ed “Economia circolare” risultino i temi di maggiore rilievo, seguiti da “Gestione responsabile degli operatori della filiera” e “Gestione dei consumi energetici e lotta al cambiamento climatico”; risultano meno significativi, pur rendicontati per trasparenza e miglioramento continuo, “Supporto e coinvolgimento della comunità locale” ed “Etica e integrità di business e corporate governance”. L’elenco e la definizione dei temi sono riportati nel capitolo 1.3 e richiamati nell’Indice dei contenuti GRI con i relativi standard di riferimento.
Tema materiale | Impatto | Ambito ESG | Standard GRI di riferimento |
Economia circolare | Risparmio del consumo di risorse naturali dovuto alla produzione di basi “vergini” nel ciclo alternativo | E / S | GRI 3-3 (con richiami LCA extra-GRI) |
Incremento della consapevolezza sulla sostenibilità e promozione dell’economia circolare | |||
Diminuzione dei danni ambientali grazie a un processo efficiente di rigenerazione | |||
Qualità e sicurezza del rifiuto | Diminuzione dei danni ambientali grazie a una gestione efficiente di raccolta dei rifiuti | E / S | GRI 3-3 |
Incremento dell’efficacia nei metodi di raccolta tramite miglioramento della gestione e dell’analisi dei rifiuti | |||
Incremento dell’efficacia nei metodi di rigenerazione tramite miglioramento della gestione e dell’analisi dei rifiuti | |||
Qualità dell’aria | Inquinamento atmosferico derivante dalle operazioni della filiera | E | GRI 305 (305-1/2/3/7); GRI 3-3 |
Gestione dei consumi energetici e lotta al cambiamento climatico | Cambiamento climatico derivante dalle operazioni di filiera | E | GRI 302 (302-1/2); GRI 305; GRI 3-3 |
Consumo di risorse non rinnovabili associato ai consumi energetici | |||
Gestione dei consumi di acqua | Sfruttamento e depauperamento delle risorse idriche | E | GRI 303 (303-1; 303-3); GRI 3-3 |
Gestione responsabile degli operatori della filiera | Rispetto dei diritti umani lungo la catena del valore | S / G | GRI 308-1; GRI 414-1; GRI 3-3 |
Danni sociali e ambientali derivanti da mancata conformità tra gli operatori della filiera | |||
Supporto e coinvolgimento della comunità locale | Riduzione delle importazioni nazionali di materie prime | S | GRI 201-1; GRI 3-3 |
Sviluppo economico e distribuzione di valore alle comunità locali | |||
Maggiori investimenti sociali/ambientali delle aziende di filiera nei territori in cui opera il Consorzio | |||
Valorizzazione del capitale umano, diversità e inclusione | Mancata valorizzazione del capitale umano e discriminazione | S | GRI 405-1; GRI 3-3. |
Violazione dei diritti dei dipendenti | |||
Salute e sicurezza sui luoghi di lavoro | Infortuni e malattie professionali di dipendenti e terze parti | S | GRI 403 (incl. 403-1…403-9); GRI 3-3 |
Innovazione | Incremento dell’efficacia nei metodi di rigenerazione tramite tecnologie avanzate | E / G | GRI 3-3 |
Incremento dell’efficacia nei metodi di raccolta tramite tecnologie avanzate | |||
Etica e integrità di business e Corporate Governance | Danni al sistema economico da pratiche anticoncorrenziali, corruzione e condotte fraudolente | G | GRI 205-3; GRI 3-3 |
Supporto e coinvolgimento delle imprese | Maggiore coordinamento operativo e strategico delle aziende consorziate | S / G | GRI 3-3 (richiami a GRI 201-1) |
Maggiore stabilità economica per le aziende consorziate e per il sistema economico nazionale |
Analisi degli Stakeholder
METODOLOGIA
l CONOU rappresenta gli stakeholder con una mappa definita in collaborazione con vertici aziendali e dipendenti, adottando criteri di priorità legati all’intensità delle relazioni, alla complementarità delle attività e all’identificazione dei target delle azioni di comunicazione e sensibilizzazione. L’approccio mira a un dialogo continuo e multilivello tramite canali eterogenei (riunioni periodiche, convention, seminari, fiere, attività promozionali e collaborazioni) e risponde a obiettivi di funzionalità, trasparenza e condivisione informativa. Nel 2023 la mappa comprende dieci categorie: Dipendenti; Clienti; Fornitori; Istituzioni ed enti regolatori; Organizzazioni sindacali; Comunità e territorio; Media; Associazioni di categoria; ONG; Operatori di filiera.
Tutte le categorie, ad eccezione dei Dipendenti (interni), ricadono tra gli stakeholder esterni. Il ruolo delle istituzioni/regolatori è qualificato nella definizione e attuazione dell’evoluzione normativa del sistema; gli operatori di filiera sono centrali per pianificare e implementare le strategie di miglioramento raccolta/rigenerazione; il legame con comunità/territorio, media e ONG sostiene le attività di sensibilizzazione su corretto conferimento e ruolo dell’economia circolare; le associazioni di categoria includono, tra l’altro, l’iscrizione a UNEM e la partecipazione ai relativi gruppi di lavoro.
RISULTATI
Stakeholder interni | Categoria | Ruolo strategico | Strumenti di engagement |
Dipendenti | - | Prestazioni essenziali per l’operatività; coinvolgimento negli obiettivi di efficacia/efficienza; SSL. | Programmi di formazione; informazione su obiettivi aziendali; riunioni periodiche di sicurezza; reporting della formazione. |
Stakeholder esterni | Categoria | Ruolo strategico | Strumenti di engagement |
Operatori di filiera (Concessionari e Rigeneratori) | Filiera | Nodi principali del sistema; coinvolgimento in pianificazione e implementazione delle strategie di miglioramento raccolta/rigenerazione. | Questionari; convention annuale; eventi pubblici (Ecoforum, Ecomondo); produzione editoriale per la filiera. |
Fornitori | - | Relazioni funzionali alla gestione operativa del sistema consortile. | Eventi pubblici (Ecoforum, Ecomondo); convention annuale; questionari. |
Clienti | - | Controparti commerciali del sistema consortile. | Eventi pubblici (Ecoforum, Ecomondo); questionari. |
Istituzioni ed enti regolatori | - | Definizione, interpretazione e attuazione dell’evoluzione normativa/regolatoria del sistema. | Eventi pubblici (AIEE, Forum Sostenibilità, Ecoforum, Festambiente, Ecomondo, I Cantieri della Transizione); produzione editoriale; presentazione RdS 2022. |
Organizzazioni sindacali | - | Dialogo su performance dei dipendenti, welfare e SSL. | Incontri e assemblee periodiche; coinvolgimento negli obiettivi aziendali. |
Comunità e territorio (incl. Università/enti scientifici) | Territoriale | Target di sensibilizzazione su rischio dispersione dell’olio usato, corretto conferimento e ruolo dell’economia circolare. | Eventi pubblici (Ecoforum, Cantieri della Transizione, Ecomondo); Circonomia; Goletta Verde/Goletta dei Laghi; collaborazioni con Università (es. Sapienza, Cottino Politecnico Torino); produzione editoriale. |
Media | - | Veicolazione di contenuti e sensibilizzazione verso il pubblico. | Ufficio stampa; filmati istituzionali/R.A.; advertising; campagne TV/stampa/web; app Green League; partnership con agenzie stampa (Adnkronos, LaPresse, Italpress, Askanews, Agenzia Nova); canali social. |
Associazioni di categoria | - | Condivisione e promozione degli obiettivi di mission e strategie; appartenenze associative (es. UNEM). | Eventi pubblici (Ecoforum, Ecomondo) e gruppi di lavoro associativi. |
ONG | - | Valorizzazione di studi/ricerche e promozione istanze ambientali. | Studi e ricerche; Circular Economy Network; Italy4Climate; Goletta Verde/Goletta dei Laghi. |
Analisi e Gestione dei Rischi e Opportunità ESG
METODOLOGIA E FRAMEWORK ADOTTATI
Il report 2023 non descrive un framework ERM formale né richiami a ISO 31000/TCFD. La gestione è integrata negli strumenti di governance e nei processi operativi, con classificazione sostanzialmente impact-based coerente con GRI 3 (2021) e con il perimetro “in accordance” GRI dichiarato nel Content Index.
Il presidio passa per politiche e controlli (Modello 231, Codice Etico, canale di whistleblowing verso l’OdV), sistemi di gestione certificati (ISO 45001) e meccanismi tecnici/analitici sulla qualità del rifiuto e del prodotto rigenerato, inclusi progetti di “Gestione Qualità” e laboratori terzi dedicati presso i siti di rigenerazione.
L’LCA, svolta secondo ISO 14040/44, supporta la lettura di rischi/opportunità ambientali lungo la filiera (aria/clima, salute umana, risorse). Nel complesso, la classificazione riflette i principi ESG dichiarati (GRI e gestione per impatti); non sono adottate tassonomie esterne di rischio oltre a quelle implicite nei processi citati.
RISULTATI
I rischi/opportunità emergono dalle aree: qualità e sicurezza del rifiuto; nuove composizioni (biolubrificanti) e contaminanti (fluoruri/PFAS) con sviluppo di metodi analitici dedicati; emissioni atmosferiche e benefici climatici della rigenerazione; salute e sicurezza del lavoro; governance, etica e compliance lungo la filiera.
I risultati LCA 2023 evidenziano benefici ambientali rispetto all’alternativa (es. tossicità umana, particolato), configurando opportunità di performance climatica/ambientale; parallelamente, i controlli di qualità e l’evoluzione dei metodi mitigano rischi di declassamento del rifiuto e inefficienze di processo.
Categoria | Tipologia | Descrizione | Azioni/strategie di mitigazione o valorizzazione |
Qualità e sicurezza del rifiuto | Rischio | Declassamenti/inefficienze di processo per scarsa qualità in ingresso (es. silicio, metalli; complessità da emulsioni) | Progetto strutturale di Gestione Qualità dalla raccolta alla rigenerazione; adattamenti impiantistici; presidio con laboratori terzi presso i siti (SGS, Lab-Analysis, Amspec). |
Nuove composizioni/ contaminanti (Biolubrificanti) | Rischio & Opportunità | Crescente presenza di esteri vegetali nei flussi; necessità di metodi idonei oltre al test di saponificazione | Sviluppo e test del metodo a infrarossi (portabile “pistola” IR) per monitoraggio in campo; valutazioni operative 2024. |
Fluoruri e PFAS | Rischio | Rilevazione e gestione di fluoruri/PFAS nelle matrici (incl. acque da emulsioni in aree “rosse”) | Metodo di combustione a 800 °C per fluoruri da standardizzare in UNI; avvio test alternativi per PFAS con esito atteso nel 2024. |
Aria e clima (filiera logistica e processi) | Rischio & Opportunità | Emissioni di NOx, SOx, PM lungo la filiera; benefici climatici/ambientali della rigenerazione rispetto all’alternativa | Rendicontazione GRI 305; analisi LCA midpoint (GWP, PM, ecc.) con benefici stimati su salute umana e particolato; indirizzi di miglioramento operativo. |
Salute e sicurezza sul lavoro | Rischio | Infortuni/malattie professionali per personale e terzi | Sistema di gestione conforme a ISO 45001 (certificato luglio 2023), DVR e procedure; formazione, consultazione RLS/RSPP/MC; risultati infortunistici 2023 pari a zero. |
Governance, etica e compliance di filiera | Rischio | Non conformità e condotte scorrette/reputazionali (anticorruzione, concorrenza) | Modello 231, Codice Etico, canale di whistleblowing verso OdV; politiche/procedure e flussi informativi; meccanismi GRI 2-26 per segnalazioni. |
Nota metodologica: Le aree sopra derivano da contenuti espliciti del report 2023 (qualità del rifiuto/prodotto, R&D metodi, LCA, SSL, governance) e sono presentate secondo la logica impact-based GRI; non risultano tassonomie di rischio proprietarie né riferimenti a TCFD/ISO 31000 nel documento.
Analisi degli Strumenti di Finanza Green
Nel Rapporto 2023 non sono indicate emissioni o operazioni di finanza sostenibile strutturata (es. green bond, sustainability-linked loan, fondi/veicoli ESG); l’assetto economico del sistema è descritto in termini di valore economico direttamente generato e distribuito (GRI 201-1) e si fonda sul modello consortile (contributo ambientale e corrispettivi di filiera). Il report quantifica il valore generato e la sua distribuzione per stakeholder, senza collegarlo a strumenti finanziari ESG dedicati.
Per l’integrazione con la Tassonomia UE (Reg. 2020/852), il documento segnala che nel 2023 è stata svolta per la prima volta un’analisi preliminare di ammissibilità/compliance, come base per le future rendicontazioni; non vengono riportate disclosure ex art. 8 (percentuali di eligibility/alignment o KPI tecnici) nell’esercizio in esame. Il Consorzio colloca tale percorso nell’evoluzione normativa con CSRD/ESRS che intende adottare nei prossimi esercizi.
Sommario
Lettera agli Stakeholder
Nota Metodologica
Highlights
Il percorso di sostenibilità del CONOU
1. L’identità del CONOU
La strategia del CONOU – Funzionamento del sistema CONOU
Il coinvolgimento degli Stakeholder
L’analisi di Materialità
2. Struttura organizzativa del Consorzio
La Governance del CONOU
Il modello organizzativo
3. Il Sistema CONOU e la sua Filiera
Gli attori del sistema CONOU
Il mercato dei lubrificanti in Italia
I numeri del Sistema e le attività di Raccolta e Rigenerazione
Qualità dell’olio usato
Nuove frontiere e tecnologie di ricerca
Il 2024: tendenze del mercato e andamento della raccolta
4. L’impatto ambientale
I consumi e le emissioni del CONOU
Il ciclo del CONOU
Life Cycle Assessment: Metodologia e Indicatori
I risultati del CONOU sugli Indicatori Midpoint
La Circular Economy degli oli usati gestiti dal CONOU
5. L’impatto sociale
Le persone del Consorzio
Salute e Sicurezza per il Consorzio
La comunicazione del CONOU per l’Economia Circolare
Il futuro è oggi
6. L’impatto economico e occupazionale
Valore economico direttamente generato e distribuito
7. Concessionari e Rigeneratori
8. Perimetro e impatto delle tematiche materiali
9. Indice dei contenuti GRI
10. Relazione della società di revisione indipendente
Third-party assurance
ENTE VERIFICATORE: PricewaterhouseCoopers S.p.A. (PwC Italia)
PwC S.p.A. è la società di revisione italiana appartenente al network globale PwC, fondato nel 1998 dalla fusione tra Price Waterhouse e Coopers & Lybrand. Opera in oltre 150 Paesi ed è uno dei principali player mondiali nei servizi professionali (audit, consulenza, fiscalità e transaction services). In Italia è presente con sedi a Milano, Roma, Torino e in altre città, impiegando migliaia di professionisti con competenze anche in materia di sostenibilità e rendicontazione non finanziaria.
PRINCIPALI FINDINGS
PwC ha svolto un incarico di limited assurance sul Rapporto di Sostenibilità 2023 secondo ISAE 3000 (Revised). A valle delle procedure, non sono emersi elementi tali da far ritenere che il Report non sia stato redatto, negli aspetti significativi, in conformità ai GRI Standards. L’analisi LCA è stata sviluppata secondo ISO 14040/14044, ma non rientrava nello scope dell’assurance PwC del Report. Si segnala inoltre che il Rapporto 2022 era stato sottoposto a limited assurance da altro revisore con conclusione senza rilievi.
Nel complesso, l’esame limitato ha avuto esito positivo e ha attestato l’affidabilità dell’informativa pubblicata dal Consorzio.
SCHEDA RIASSUNTIVA
Verificatori | PricewaterhouseCoopers S.p.A. (PwC Italia). |
Periodo di riferimento | Esercizio 2023 (1° gennaio – 31 dicembre 2023). |
Standard applicati | ISAE 3000 (Revised) – limited assurance sul Report di sostenibilità; GRI Standards (ed. 2021) – rendicontazione “in accordance”; LCA: ISO 14040/14044 (metodologia LCA sviluppata nel Report; non inclusa nell’assurance PwC). |
Ambito di verifica | Rapporto di Sostenibilità 2023 e relativi dati/informazioni ESG; esclusi dati e informazioni LCA, considerati addizionali rispetto all’informativa GRI. |
Metodologia | Analisi del processo di definizione dei temi (identificazione, valutazione, prioritizzazione degli impatti); Comprensione dei processi di generazione/rilevazione/gestione dei dati non finanziari; Interviste al personale responsabile, analisi documentale, ricalcoli e verifiche campionarie sui metodi di calcolo. |
Risultati principali | Conformità del Report ai GRI Standards senza rilievi nei limiti della limited assurance; nessuna evidenza di errori significativi. LCA sviluppata secondo ISO 14040/14044, ma fuori dallo scope dell’assurance sul Report. |
Esito e parere | Parere positivo con limited assurance secondo ISAE 3000 (Revised) (“conclusione senza rilievi”). |
CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati
IL CONSORZIO
Il CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, è un’eccellenza dell’economia circolare italiana che trasforma gli oli lubrificanti usati da rifiuti a risorse.
Il Consorzio è un modello all’avanguardia in campo internazionale: in Europa si avvia a rigenerazione una quota pari solamente al 60% dell’olio lubrificante usato raccolto, mentre in Italia questo rapporto arriva a circa il 99%, e il processo è capace di garantire diversi benefici, quali:
- minori emissioni di CO2
- ridotto consumo d’acqua e di suolo
- costi inferiori nella bolletta energetica
Introdotto nel 1982 con il decreto 691 del Presidente della Repubblica e denominato fino al 2017 COOU (Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati), il CONOU è la prima agenzia ambientale dedicata alla raccolta e alla gestione dell’olio minerale usato, un rifiuto pericoloso.
RACCOLTA, TRATTAMENTO E RIGENERAZIONE DEGLI OLI USATI
La filiera consortile raccoglie, gestisce e avvia a rigenerazione l’olio lubrificante usato in tutta Italia con risultati eccellenti, sfiorando il 100% di circolarità. Il CONOU si avvale di circa 60 imprese che, su tutto il territorio nazionale, raccolgono l’olio usato per selezionarlo presso i propri impianti prima di avviarlo alle diverse destinazioni di smaltimento e recupero.
LA FILIERA
Il CONOU opera attraverso una rete di raccolta lungo tutta la Penisola, costituita da 58 aziende concessionarie, e si avvale di tre impianti di rigenerazione. I valori che da sempre ispirano l’attività della filiera sono:
- condivisione tra le aziende
- innovazione tecnologica
- orientamento alla sostenibilità
LA RACCOLTA DEGLI OLI LUBRIFICANTI: LE AZIENDE CONCESSIONARIE
L’attività di raccolta degli oli lubrificanti avviene tramite imprese private autorizzate, che garantiscono standard qualitativi e di sicurezza. I concessionari raccolgono, con i propri automezzi, gli oli lubrificanti usati da officine e fabbriche per poi stoccarli nei propri depositi. Quindi, l’olio raccolto viene pretrattato e poi consegnato alle raffinerie di rigenerazione. Qui l’olio viene analizzato, rigenerato e riportato a nuova vita come lubrificante.
La raccolta viene effettuata senza oneri a carico del detentore, mentre i costi della raccolta sono coperti dal Consorzio.
Il CONOU, inoltre, elargisce un corrispettivo economico alle imprese di rigenerazione (legge 166 del 20 novembre 2009) per consentire loro di commercializzare le basi rigenerate a prezzi di mercato. Il servizio di raccolta è del tutto gratuito per i produttori di lubrificanti usati non contenenti sostanze che ne impediscano la rigenerazione. In quest’ultimo caso, gli oli sono inviati alla combustione o, in casi estremi, alla termodistruzione, e il costo relativo è a carico del detentore del rifiuto.
Qualità e sicurezza sono indispensabili per far parte della filiera. Le aziende concessionarie del CONOU sono in possesso della certificazione di qualità ISO 9001 e di quella ambientale ISO 14001, oppure ancora della registrazione ambientale EMAS.
CHIUDERE IL CERCHIO DELL'ECONOMIA CIRCOLARE: LE AZIENDE DI RIGENERAZIONE
La rigenerazione dell’olio minerale è una fase fondamentale dell’attività del Consorzio, perché grazie ad essa l’olio raccolto da rifiuto pericoloso diventa risorsa. Il processo di rigenerazione avviene nei tre impianti nazionali gestiti dal Consorzio e si caratterizza per il suo alto rendimento.
Da 100 kg di olio usato si possono ottenere circa 65 kg di olio base rigenerato e 22 kg di gasolio e 8 kg di acqua restituita all’ambiente completamente depurata. Solo 5 kg di scarti di processo vengono inviati per possibili ulteriori valorizzazioni: quantità che consentono un risparmio significativo nella bolletta energetica. In Italia, infatti, il 25% circa del mercato delle basi lubrificanti è costituito da basi rigenerate.
GOVERNANCE
L’economia circolare dell’olio lubrificante usato si basa sulla collaborazione tra gli attori della filiera. È questa la chiave vincente per chiudere il cerchio. Il CONOU, con la sua struttura snella e orizzontale, si propone in tal modo di valorizzare il territorio.
